Cosa sapere prima di chiedere un prestito: 10 consigli | PrestiValore
 

10 cose da sapere prima di richiedere un prestito personale

30 Luglio 2020
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Quando si sceglie di ricorrere ad un prestito è sempre bene fare attenzione e confrontare tutte le offerte che si trovano. Vanno infatti considerate molte variabili come i requisiti, l’ammontare della rata o i tassi di interesse. Per rendere più semplice e sicura la scelta vediamo alcuni consigli fondamentali. Perciò scopriamo le 10 cose da sapere prima di richiedere un prestito personale.

Cos’è un prestito personale

Prima di vedere in dettaglio tutte le specifiche relative a come richiedere un prestito personale è meglio avere ben chiaro di cosa si tratta. Stiamo parlando infatti di un particolare finanziamento a privati erogato da una banca o da un istituto di credito autorizzato.

Il prestito personale rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati, ovvero non vincolati all’acquisto specifico di un bene e servizio. Quindi richiedendo un prestito personale si riceve una somma di denaro e ci si impegna a restituirla, mediante delle rate ed entro un periodo predeterminato. È prevista anche l’applicazione di costi o oneri e interessi, fissi o variabili, a seconda del contratto.

Come come costi e oneri bisogna intendere le spese:

  • di istruttoria,
  • incasso rata
  • di estinzione anticipata
  • eventuali spese assicurative

Ricordiamo che è sempre utile aver ben chiaro cosa significhi chiedere un prestito nell’ottica di un budget familiare. Questo perché un prestito, anche se personale, rappresenta un debito, che andrebbe a sommarsi ad altre spese come affitto, bollette o rate di altri prestiti.

I requisiti per chiedere un prestito

Altro importante punto delle cose da sapere prima di richiedere un prestito, riguarda i requisiti. Infatti per poter usufruire di un finanziamento o di un prestito è necessario rispettare precise regole, specifiche per ciascun istituto di credito o banca. Di norma però i prestiti possono essere richiesti da chiunque abbia compiuto la maggiore età e possieda un capacità di rimborso.

Si tratta in pratica della capacità di rimborsare il finanziamento richiesto, mantenendo un rapporto tra debito e rata dovuta, che deve essere rispettata considerando anche gli altri pagamenti mensili. Questa capacità dovrà essere dimostrata in sede di firma del contratto di prestito esibendo una busta paga o un CUD, la dichiarazione dei redditi, in caso di lavoratore autonomo, o il cedolino della pensione.

Richiedere un prestito personale: il contratto

Quando si decide di richiedere un prestito personale, per evitare brutte sorprese in fase di negoziazione e firma del finanziamento, bisogna sapere cosa deve contenere un contratto. Infatti il contratto di prestito personale deve obbligatoriamente avere forma scritta e contenere le seguenti informazioni:

  • somma pattuita e modalità di erogazione
  • tasso di interesse, o T.A.N., applicato
  • A.E.G. o tasso annuo effettivo globale, che comprende spese, commissioni e altri costi legati al finanziamento
  • eventuali modalità di modifica del costo del contratto
  • il totale dei costi che dovranno essere sostenuti, perciò sono comprese spese di istruttoria e oneri accessori, di invio rendiconto periodico, indennizzo per estinzione anticipata, spese di assicurazione e costi per il ritardo nei pagamenti
  • ammontare delle rate e relativa scadenza
  • eventuali garanzie o assicurazioni richieste

È importante ricordare che, una volta stipulato il contratto, banche e istituti possono modificare le condizioni del contratto. Fa però eccezione il tasso di interesse, ma solo se previsto dal contratto e solo se ricorre una giusta causa.

Controllare il T.A.E.G.

Un’altra delle 10 cosa da sapere prima di richiedere un prestito personale è controllare sempre il TAEG, ovvero il tasso annuo effettivo globale. Come abbiamo visto si tratta di una delle voci presenti nel contratto del prestito e in particolare costituisce il costo effettivo del prestito che il cliente dovrà corrispondere al finanziatore espresso in termini percentuali.

Insomma si tratta dell’indicatore di costo annuo che comprende interessi, costi ed oneri accessori. Questo tasso è il più importante perché permette di confrontare le offerte di finanziamento a parità di importo e durata. Quindi, prima di richiedere un prestito personale, il consiglio è quello di non lasciarsi influenzare dalla convenienza del solo T.A.N, che esprime il tasso di interesse applicato. Questo significa che non comprende le spese.

Mancato pagamento delle rate

Bisogna sapere che quando si richiede un prestito personale, nel caso in cui non si versino una o più rate, ci sono delle gravi conseguenze. Infatti gli interessi dovuti vengono aumentati, viene applicata una mora e il richiedente può anche essere segnalato alla centrale dei rischi e agli enti di tutela. Questa segnalazione potrebbe compromettere la reputazione creditizia del cliente e dev’essere preventivamente comunicata dall’ente finanziatore al cliente.

Nel caso in cui non si riesca a rispettare i termini previsti dal contratto di prestito personale è utile contattare subito la banca o la finanziaria che ha erogato il finanziamento. Molte banche infatti prevedono soluzioni alternative per la restituzione del capitale come modalità rateali che permettono anche di saltare una rata, modificarne l’importo, allungare o accorciare il piano di estinzione del debito.

L’estinzione anticipata di un prestito personale

Una delle dieci cose da sapere prima di richiedere un prestito personale è sicuramente la possibilità di estinzione anticipata. Anche in questo caso stiamo parlando di un diritto del richiedente tutelato dalla normativa. Questa infatti stabilisce che è sempre possibile estinguere il prestito anticipatamente rispetto al termine concordato, sia parzialmente che totalmente. Questo permette al cliente che ha richiesto un prestito personale di rimborsare alla banca il capitale residuo dovuto.

Insieme a questa somma bisognerà versare gli interessi maturati al momento dell’estinzione ed ogni altra somma di cui la banca fosse in credito. È previsto anche un indennizzo per i clienti che si avvalgono di questa modalità, e ammonta:

  • all’1% dell’importo che si è rimborsato in anticipo, se la durata del contratto è superiore ad un anno
  • allo 0,5% dell’importo versato, se la durata è pari o inferiore ad un anno

Invece non è dovuto nessun indennizzo se l’importo rimborsato in anticipo corrisponde all’intero debito residuo ed è pari o inferiore a 10.000 euro.

Possibilità di recedere il contratto di prestito

Forse non tutti lo sanno, ma è possibile recedere dal contratto di prestito personale. Questa facoltà permette di interrompere il contratto di finanziamento senza il consenso dell’ente che lo ha erogato. Inoltre il diritto di recesso è senza costi, non si è obbligati a fornire spiegazioni e si può esercitare entro 14 giorni dalla firma del contratto.

Per farlo basta inviare alla banca, o alla finanziaria, una comunicazione secondo le modalità indicate nel contratto. Se la somma è stata versata, anche parzialmente, il cliente dovrà rimborsare: capitale, interessi maturati e costi sostenuti dalla banca come imposta di bollo o sostitutiva.

Le tutela della scelta

Come abbiamo già anticipato, una delle 10 cose da sapere prima di richiedere un prestito personale, è valutare bene le diverse offerte. Scegliere in modo ragionato la tipologia di finanziamento più adatto alle proprie esigenze, non solo è importante, ma è un diritto di ogni consumatore. Infatti la normativa relativa al credito al consumo e alla trasparenza bancaria obbliga, ogni banca o istituto di credito, a fornire tutte le informazioni necessarie al cliente.

In questo modo è possibile operare una scelta consapevole e conveniente. In ogni caso però, durante la negoziazione del prestito personale, gli istituti hanno l’obbligo di consegnare le “Informazioni Europee di Base sul Consumatore”. Questo documento contiene tutte le informazioni delle principali condizioni applicate, personalizzate con i dati del richiedente e utili a valutare la convenienza del prestito.

Il prestito può essere rifiutato?

Come accennato in uno dei paragrafi precedenti, quando il richiedente fa richiesta di un prestito personale, la banca o la finanziaria a cui ci rivolgiamo verifica la “capacità di rimborso” del soggetto attraverso busta paga, CUD o cedolino della pensione. Oltre a questo viene verificato se il richiedente è presente nelle banche dati relative a chi ha subito protesti o ritardi nel pagare i prestiti.

Nel caso in cui il prestito sia negato il richiedente è tenuto ad essere informato dalla banca sulle motivazioni del rifiuto.

Assicurazioni per eventi improvvisi

L’ultimo punto da considerare tra le 10 cose da sapere prima di richiedere un prestito personale è la possibilità di sottoscrivere un’assicurazione. La formula più utilizzata è la polizza “credit protection insurance”, che tutela il richiedente e la sua famiglia da eventi imprevisti o che determinano una situazione finanziaria negativa. Le tutele normalmente previste riguardano:

  • morte
  • invalidità totale permanente
  • temporanea inabilità
  • ricovero in ospedale
  • grave patologia
  • perdita del lavoro

In generale se si sottoscrive una polizza assicurativa questa dura quanto il prestito e prevede la possibilità di indicare una terza persona come beneficiaria della polizza. Ovviamente l’assicurazione è un libera scelta del cliente ed è un costo che va attentamente valutato e, in alcuni casi, potrebbe non essere compreso nel TAEG. Questo significa che è difficile percepire il costo della polizza. In altri casi la banca può richiedere di sottoscrivere l’assicurazione e il cliente può ottenere il prestito fornendo una polizza avente le medesime coperture, ma a sua scelta.

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