Cessione del quinto: cosa succede se vieni licenziato? | PrestiValore
 

Cessione del quinto, cosa succede in caso di licenziamento?

8 Aprile 2021
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Come noto, soprattutto se hai letto i nostri ultimi approfondimenti in materia, la cessione del quinto è una possibilità che permette a dipendenti pubblici e privati di ottenere un prestito, da una banca o da una finanziaria, con pagamento delle rate direttamente mediante trattenuta sullo stipendio, nella misura massima del 20%, fino all’estinzione naturale o anticipata del debito.

Per poter ottenere questo credito, il lavoratore dovrà recarsi presso una finanziaria con i documenti che attestano il proprio rapporto di lavoro: al resto penserà l’istituto di credito, che si occuperà di comunicare l’instaurazione di questo rapporto al datore di lavoro.

Come è regolato il rapporto di lavoro

La cessione del quinto non impatta sul normale svolgimento del rapporto di lavoro. Dunque, per il datore di lavoro l’unica cosa che cambia è la necessità di destinare alla banca o alla finanziaria una quota parte della retribuzione, quella oggetto – appunto – di cessione.

Si noti inoltre che al momento della sottoscrizione del prestito con cessione del quinto, il dipendente sarà tenuto a sottoscrivere anche una copertura assicurativa con la quale si cerca di tutelare il creditore dal rischio di morte o di perdita involontaria del posto di lavoro da parte del dipendente.

Inoltre, in alcuni casi sarà possibile porre il Tfr a garanzia della cessione del credito. In questo caso, se il rapporto di lavoro dovesse concludersi prima dell’integrale restituzione del prestito, la finanziaria potrà rivalersi sul trattamento di fine rapporto che sarà erogato dall’azienda.

Ciò premesso… cosa accade alla cessione del quinto in caso di licenziamento?

Quali sono le conseguenze in caso di licenziamento


Come abbiamo indicato qualche riga fa, nelle ipotesi di sottoscrizione di una cessione del quinto il dipendente è tenuto a sottoscrivere anche una polizza assicurativa che copre il rischio di morte e di perdita del posto di lavoro.

Nelle ipotesi di licenziamento, pertanto, a coprire il debito residuo sarà proprio la compagnia assicurativa. Attenzione, però: in alcuni casi la compagnia assicurativa potrebbe sostituirsi, sostanzialmente, alla finanziaria, divenendo dunque creditrice del lavoratore. È questo il caso in cui il licenziamento sia stato determinato da una giusta causa, per motivi disciplinari: la compagnia assicurativa in questa ipotesi chiuderà il rapporto creditizio con la banca / finanziaria estinguendo il debito, ma potrà ben rivalersi nei confronti del lavoratore.

Cosa succede alla cessione del quinto se cambio azienda

Nel caso in cui, invece, il dipendente si dimetta perché ha trovato lavoro in un’altra azienda? In questo caso la cessione del quinto dello stipendio seguirà il dipendente nel suo nuovo posto di lavoro, con trasferimento delle posizioni nei confronti della nuova azienda.

Cessione del quinto con TFR a garanzia

Infine, c’è la possibilità che la cessione del quinto sia con Tfr in garanzia, ovvero che il trattamento di fine rapporto sia stato dato in garanzia alla finanziaria per migliorare la sua posizione creditrice. In questa ipotesi l’istituto di credito potrà rifarsi sulla liquidazione, arrivando anche a trattenerla integralmente, considerato che non ci sono limiti alla cessione del Tfr. Nella contestuale ipotesi della presenza di una polizza assicurativa e di un Tfr in garanzia, come sovente capita, l’assicurazione interviene a coprire il debito residuo nella misura in cui dovesse “avanzare” della liquidazione.

In ogni caso, nelle ipotesi in cui la propria condizione di lavoro sia destinata a cambiare, è sempre buona abitudine parlarne con l’istituto finanziatore il prima possibile, condividendo ogni possibile sviluppo del rapporto creditizio. In questo modo sarà possibile arrivare alla definizione di una soluzione che possa soddisfare entrambe le parti, con contenimento di ogni possibile pregiudizio in capo alle parti che sono coinvolte in questa operazione.

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