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Cessione del quinto: cos’è e come funziona

22 Luglio 2020
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La cessione del quinto è un prestito a tasso fisso concesso a dipendenti e pensionati del settore pubblico, nonché a limitate categorie di lavoratori del settore privato. Si tratta di un prodotto finanziario introdotto nel nostro paese qualche anno dopo la fine della seconda guerra mondiale, con il DPR 180/1950.

Vediamo in dettaglio cos’è e come funziona la cessione del quinto, rispetto ad altre tipologie di prestito.

La cessione del quinto: le principali caratteristiche

Nel panorama delle categorie di prestito personale, i vantaggi della cessione del quinto sono evidenti rispetto ad altre forme di finanziamento:

  • il tasso di interesse è fisso ed è generalmente più basso rispetto a quello degli altri finanziamenti.
  • l’importo pagato mensilmente dal debitore non può superare un quinto della cifra percepita
  • essendo un prestito non finalizzato non si deve motivare la richiesta di denaro.
  • il richiedente si impegna a restituire la somma attraverso rate mensili concordate detratte direttamente dalla busta paga.
  • la busta paga costituisce la principale garanzia di solidità per la società finanziaria o la banca che eroga il denaro in suo favore.

Per valutare, in generale, se un prestito o un mutuo sia più conveniente rispetto a un altro, il TAEG è il principale parametro da tenere in considerazione. Il TAEG, acronimo di tasso annuo effettivo globale indica il costo effettivo del prestito e include eventuali spese di istruttoria, incasso rata ed eventuali costi accessori previsti nel contratto.

A fronte di un tasso di interesse vantaggioso, la cessione del quinto si rivolge a un ristretto ventaglio di clienti. In genere si tratta di dipendenti o pensionati degli enti statali e che vantano un rapporto lavorativo all’interno della Pubblica Amministrazione.

Chi può richiedere la cessione del quinto e chi no

Esistono diverse categorie che possono richiedere questo tipo di finanziamento e per ognuna di loro esista una tipologia precisa di prestito, le più rilevanti sono:

A questo proposito, sono necessarie alcune precisazioni poiché, per questi ultimi, l’età è molto importante. Il richiedente deve rientrare in un’età non troppo avanzata, calcolandola per tutta la durata del finanziamento.

Nel caso concreto, un settantacinquenne che intenda presentare istanza di finanziamento, con cessione del quinto per pensionati, per una durata di 120 mesi, difficilmente otterrà un esito positivo, a causa dell’età avanzata, che costituisce una notevole incertezza, per chi eroga il prestito, relativamente al rimborso della rata.

È disponibile inoltre la cessione del quinto per dipendenti privati, a patto che anche il datore di lavoro soddisfi determinati requisiti, che fanno riferimento alla solidità economica dell’impresa e al suo organico, che deve contare non meno di 16 dipendenti.

Fino a qualche anno fa, la cessione del quinto era esclusivo appannaggio dei lavoratori del settore pubblico; da qualche tempo, invece, le società finanziarie hanno esteso la loro offerta anche ai dipendenti privati, che possano vantare un rapporto subordinato consolidato, con un contratto a tempo indeterminato, all’interno di una realtà aziendale solida e strutturata, e che sia in grado di documentarlo.

Non possono, invece, richiedere tale tipologia di prestito personale i titolari di una pensione di invalidità o coloro che percepiscono un assegno sociale o di inabilità.

Come richiedere la cessione del quinto

Alla stregua degli altri finanziamenti, la cessione del quinto può essere richiesta sia presso la filiale della banca o società finanziaria, che in rete, utilizzando i comparatori per prestiti online e/o i siti specializzati nella materia.

I documenti da presentare per la cessione del quinto, in una prima fase sono:

  • documenti di identità e di residenza,
  • ultime due o tre buste paga e il contratto di lavoro subordinato. Per i pensionati, saranno sufficienti gli ultimi cedolini della pensione,
  • il documento di quota cedibile,
  • eventuali immobili di proprietà,
  • altre attività derivanti da canoni di locazione percepiti,
  • titoli e fondi di investimento, come tutte le spese ricorrenti come altri finanziamenti,
  • mutui ipotecari e rate di prestiti al consumo.

Non sono richieste particolari garanzie, perché quella principale è determinata dal trattamento di fine rapporto maturato dal lavoratore. Tuttavia, in un’ottica di maggiore tutela nei confronti di chi eroga il credito, è spesso richiesta un’assicurazione in caso di morte prematura o perdita dell’impiego.

Le spese relative al premio assicurativo e gli eventuali costi accessori sono di solito decurtati direttamente dalla banca o finanziaria al momento dell’erogazione del prestito, che risulta così depurato dell’importo relativo al premio della polizza.

Qual è l’importo massimo finanziabile con la cessione del quinto?

Il limite massimo finanziabile mediante la cessione del quinto dipende soprattutto dall’ammontare della busta paga del richiedente e dalla durata del prestito che, come abbiamo visto, non può superare i 10 anni.

Altri fattori che incidono sul tetto massimo erogabile sono il TFR maturato al momento della richiesta del finanziamento e l’età del richiedente.

In linea generale, l’importo massimo che le società finanziarie e gli istituti di credito concedono può raggiungere i 75.000 euro.

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